Il 21 Giugno sarà il National Selfie Day, la Giornata Mondiale del selfie: una celebrazione particolare che negli ultimi anni ha coinvolto un’intera generazione e non solo. La voglia di apparire, raccontare e comunicare, è arrivata a toccare chiunque da politici a sportivi, da persone dello spettacolo fino a Papa Francesco.
Sapreste dire come nasce il termine selfie? In questo, ci viene in aiuto Wikipedia che lo definisce nel seguente modo: Il selfie (termine derivato dall’inglese self-portrait photograph, ovvero “autoritratto fotografico”) è un autoritratto realizzato attraverso una fotocamera digitale compatta, uno smartphone, un tablet o una webcam puntati verso sé stessi o verso uno specchio, e condiviso sui social network.. Proprio questa dimensione social e l’assenza di peculiarità o intenzioni artistiche, distinguono il selfie dall’autoritratto fotografico.
E da quando si festeggia la Giornata Mondiale del Selfie? Esattamente dal 2013 quando l’Oxford English Dictionary ha eletto “selfie” parola dell’anno. Da allora si decise di eleggere il 21 giugno come Giornata Mondiale del Selfie!
Questo induce a pensare che i selfie siano una moda recente, ma non è così! Anche se non è facile da credere, c’è chi i selfie li faceva cento anni fa e anche di più… A quanto pare il primo selfie della storia risale addirittura al 1839, ossia una decina d’anni dopo l’invenzione della fotografia. Esso fu opera del fotografo americano Robert Cornelius, di Filadelfia. All’inizio del ’90, poi, Anastasia Nikolaevna, la figlia minore dell’ultimo zar di Russia Nicola II, si scattò allo specchio molte foto con la sua Kodak. Furono invece Joe Byron, Pirie MacDonald, Colonel Marceau, Pop Core e Ben Falk, i cinque Lord della Byron Company che nel dicembre del 1920, a New York, si scattarono il primo selfie di gruppo, ossia il primo usie (selfie di gruppo), della storia.
Buffo eh? E pensare che alcune showgirl o big fashion influencer sono convinte di averIi inventati loro!
In questi anni, con il diffondersi dei social network come Facebook, Twitter, Instagram e altri, stiamo assistendo a una vera e propria invasione di autoscatti. Ogni giorno sono migliaia e migliaia i selfie e gli usie che vengono pubblicati sui profili social, tanto da esserci meritati, nel frattempo, l’etichetta di selfie generation.
Vi siete mai chiesti perché i selfie piacciono tanto? Si sono scomodati studiosi e medici che hanno tirato le più diverse conclusioni: eccesso di narcisismo, esibizionismo, incoscienza, nel caso dei selfie estremi, quelli scattati, ad esempio, sul bordo di un grattacielo. Ma il selfie può anche placare il bisogno di conferme, può accrescere una scarsa autostima, può agevolare il confronto con il mondo esterno…
A noi piace pensare che il selfie sia uno strumento – possibile grazie alle nuove tecnologie – di immortalare un attimo, di rendere eterna un’emozione, di ricordare un’atmosfera e di portare tutto questo sempre con noi. Una serie di selfie o di usie è la versione contemporanea dell’album dei ricordi. E la cosa straordinaria è che questi scatti li possiamo trasferire su oggetti per noi significativi come tazze, cuscini, quadri o addirittura sulla testata del nostro letto.
Sì, avete letto bene: Fabio Novembre per Perdormire, brand leader del mondo del bedding, ha disegnato un letto la cui testiera può essere personalizzata con i proprie selfie. Un concept di sistema letto qualitativamente all’altezza degli standard Perdormire, che interpreta la quintessenza della customizzazione: possedere cioè un modello unico e irripetibile con immagini personali riprodotte sulla testata. Se volete saperne di più potete consultare la pagina dedicata al progetto e la scheda prodotto.
Ed ora come prepararci a festeggiare degnamente questa ricorrenza? Scattatevi una foto sul vostro letto Selfie e pubblicatela sui vostri social senza dimenticarvi, però, di taggare @perdormire!
Vi aspettiamo numerosi!!