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Letto evolutivo e letto montessoriano: qual è la differenza?

  • 3 Maggio 2023
Letto evolutivo e letto montessoriano: qual è la differenza?

Prima la culla, poi il lettino con le sbarre; intorno ai tre anni il primo lettino e qualche anno più tardi il letto dalle misure standard. Quando ci sono bambini in casa, il letto è probabilmente l’elemento di arredo che viene cambiato con più frequenza: ciò comporta indubbiamente una spesa dal punto di vista economico, ma anche un modus vivendi che fa a pugni con il principio di economia circolare.

D’altronde, il ridotto ciclo di vita è probabilmente il principale difetto dei prodotti destinati ai bambini. Le soluzioni per porre rimedio a questo inconveniente possono essere diverse e se si parla di letti quella più intelligente è acquistare un letto evolutivo o montessoriano, in modo da ridurre gli sprechi e optare per un arredamento sostenibile.

Il lettino Montessori è un’alternativa al classico letto per bambini che, seguendo il metodo montessoriano, incoraggia l’indipendenza, il movimento e tranquillizza i piccoli. La filosofia educativa di Maria Montessori, che punta a sviluppare la creatività e l’indipendenza, infatti, non si applica solo all’apprendimento in classe, ma anche all’autonomia fuori e dentro casa. È importante creare uno spazio in cui tutto sia alla portata di bambino, anche in tenera età, e da questo presupposto nasce l’idea della cameretta montessoriana, letto compreso.

Quando arrediamo la camera dei bambini, spesso lo facciamo in base alle prospettive di un adulto, mentre il metodo montessoriano invita a tenere conto del punto di vista dei più piccoli. Un modo semplice per mettersi nei loro panni è sedersi o sdraiarsi per terra così da scoprire come vedono i propri figli.

La chiave per arredare una cameretta montessoriana è la semplicità: in genere si punta su colori neutri, come il bianco o le tinte naturali, che regalano un senso di calma e permettono all’attenzione del piccolo di essere attirata da giocattoli o quadri dai toni vibranti. L’illuminazione dovrebbe essere morbida e calda, con riflessi minimi.

La caratteristica principale di un lettino Montessori è l’altezza: si tratta, infatti, di un letto che rasenta il pavimento. Rimosso il pericolo della caduta, il bambino è libero di sperimentare i suoi ritmi sonno/veglia, di muoversi indipendentemente. Si sente a proprio agio nella ricerca di cose nuove e fiducioso in se stesso, guarda il mondo come un luogo per fare scoperte.

Naturalmente, è necessario accertarsi che il letto non sia direttamente adiacente a una presa d’aria o a un radiatore. Per garantire la sicurezza dei bambini di età inferiore a 6 mesi, inoltre, il letto deve essere privo di coperte, cuscini d’arredo, paraurti e animali di peluche.

I pro del letto montessoriano:

  • il bambino si muove in autonomia, imparando ad andare a letto quando è stanco;
  • il bambino acquista fiducia in sé e nei suoi movimenti;
  • non bisogna sollevare ogni volta i bambini per prenderli e rimetterli nel lettino;
  • i ritmi naturali sono favoriti;
  • il bambino non si fa male cadendo dal letto;
  • i piccoli hanno un letto in miniatura come quello di mamma e papà (cosa che amano molto).

La caratteristica che rende i lettini montessoriani diversi dagli altri letti è essenzialmente una: l’altezza. Struttura e materasso non deve infatti essere più alta di 20-25 cm per garantire la libertà di movimento dei più piccoli. Nei lettini tradizionali, quelli con le sbarre, invece, il bambino deve per forza essere aiutato dal genitore. Anche una volta tolte le sbarre, l’altezza rende difficile al bambino salire e scendere in autonomia. Inoltre, il fatto che sia così basso rende il lettino Montessori molto sicuro. Il bambino non si farà male nemmeno in caso di caduta dal letto durante il sonno.

Generalmente si consiglia di introdurre il lettino montessoriano a partire dai 18 mesi.

Il toddler bed o letto evolutivo, invece, è un arredo evolutivo flessibile pensato per la fase di crescita del bambino che va dai 2 sino ai 6/8 anni.

I letti evolutivi misurano circa 70 x 140/80 x 160 cm e hanno un’altezza solitamente non superiore ai 35 cm circa. Anche qui le misure sono fondamentali per favorire l’autonomia del bambino, che può salire e scendere dal letto con facilità, senza l’aiuto dei genitori.

I letti junior sono privi di sbarre, talvolta hanno sponde molto basse a garantire la piena mobilità in totale sicurezza. Sono caratterizzati da pianali forati per garantire la circolazione dell’aria sotto il materasso o da doghe in legno.

Nei primi tempi, quando il bambino è molto piccolo si può allestire accanto al letto una sorta di pista di atterraggio fatta di futon o cuscini, anche se in realtà non ci sono reali pericoli legati alla caduta perché si parla di altezze molto ridotte. Anche per questa ragione si consigliano materassi adeguati nello spessore.

I pro del letto evolutivo:

  • le dimensioni ridotte: rispetto al letto a una piazza singola, non viene sacrificato lo spazio a terra che in questi anni è fondamentale per il gioco e deve avere la priorità assoluta nella cameretta;
  • le proporzioni: rispettano le altezze e le dimensioni della fascia di età a cui si rivolgono, affinché il bambino non si senta perduto tra il mare di lenzuola e piumini;
  • il ciclo di vita: la possibilità di essere utilizzato per i fratelli più piccoli o di essere trasformato in divano.

Se questo argomento vi appassiona potete approfondirlo leggendo un nostro precedente articolo dedicato ai letti per bambini.  

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