Halloween: le origini della festività e la diffusione in Italia
Le origini di questa festività, divenuta ai giorni nostri di culto, affondano le radici nella tradizione celtica. Halloween, infatti, è ricollegata alla festa di Samhain, termine celtico che significa “fine dell’estate” e che richiama l’antica tradizione di scandire il tempo mediante il trascorrere delle stagioni e non dei mesi. In quest’occasione aveva luogo l’ultimo raccolto prima dei freddi portati dall’inverno, una sorta di rito di passaggio paragonabile all’attuale Capodanno. In quest’occasione tradizionalmente il mondo dei morti si ricongiungeva a quello dei vivi entrando in contatto gli uni con gli altri.
Con l’avvento del Cristianesimo, questa festività ha preso il nome di All Hallow’s Eve, il quale inglese arcaico significa “vigilia di Ognissanti”, proprio perché temporalmente cade prima della festività religiosa.
La diffusione sul suolo italiano la si è avuta dai primi anni duemila, complice la forte attrattiva della cultura anglosassone veicolata attraverso la letteratura e soprattutto il cinema. Nel periodo a cavallo tra ottobre e novembre, infatti, è progressivamente aumentata la prodizione di film incentrati su Halloween e sulla sua mitologia, così come le commedie cui la festività fa da sfondo come occasione di svago tra i più giovani.
Halloween e l’esaltazione della paura
Questa festività pagana, per il legame che riallaccia con l’aldilà, da sempre è sinonimo di paura. Ad Halloween è tradizione vedere sfilare costumi legati a creature ultraterrene come streghe, fantasmi, zombie, mummie e vampiri. Grazie alla tradizione del “dolcetto o scherzetto” anche i più piccoli vengono in contatto con l’immaginario “halloweenesco” e con il corollario di mistero e paura che ne consegue.
Il legame tra Halloween e gli incubi notturni
Ricollegandoci all’immaginario di cui l’industria cinematografica americana è stata artefice, la maggior parte dei titoli che conosciamo legati ad Halloween appartengono al genere horror o quantomeno pongono l’accento sul mistero sollecitando sentimenti quali la curiosità mista alla paura. Un mix che per alcuni si traduce in incubi notturni quale rielaborazione nel proprio subconscio delle proprie angosce più remote. Se proprio non si riesce a resistere all’attrazione di una trama condita dalle spaventose icone della paura, il segreto per non aver “sosprese” una volta che ci si è addormentati è quello di dedicarsi alla visione o lettura di queste storie alla luce del giorno e in compagnia di amici così da poter smorzare la tensione.
Gli incubi notturni più frequenti nei bambini
Per quanto i bambini vivano Halloween come un’occasione di gioco e di aggregazione, a maggior ragione, data la tenera età, alcuni di loro possono restare suggestionati da figure mitologiche e indecifrabili come i fantasmi & co. In generale, per il bambino tutto ciò che non trova una spiegazione razionale e una decodifica è causa di paura: il buio, il distaccamento dalla figura materna (ad esempio, il primo giorno di scuola), i posti nuovi e sconosciuti etc.; a maggior ragione lo sono figure e concetti spaventosi di per sé. Gli incubi notturni sono frequenti a partire dai 2 anni di età e spesso associati alla crescita, un tema che li suggestiona in quanto li sottopone particolarmente alle novità e alla conseguente paura dell’ignoto. Talvolta gli incubi sono più razionali e rappresentativi di paure profonde, altre volte sono di natura più irrazionale. Per i più piccoli i rituali sono rassicuranti e un buon metodo per aiutare a superarli questa fase è quella di creare dei riti della buonanotte.