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Bimbi che dormono con la mamma: i benefici (ma anche le controindicazioni) del co-sleeping

  • 2 Maggio 2022
Co-sleeping. dormire con mamma e papà fa bene

Fin dai primi giorni di vita i bambini imparano a riconoscere e apprezzare il calore e il profumo della mamma e con essi placano il pianto: questo è tra i motivi che hanno reso il co-sleeping una pratica sempre più diffusa anche in Italia (d’altronde la mamma è sempre la mamma; è, infatti, la prima persona che 4 bambini su 5 cercano appena aprono gli occhi). Questo è quanto emerso da una ricerca di Perdormire realizzata in occasione della Festa della Mamma 2018 avente per oggetto i nuovi trend del riposo nel Bel Paese e condotta su un campione di 800 famiglie italiane equamente suddivise tra nord, sud e centro Italia.

Nel dettaglio, ben 1 coppia su 2 dichiara di accogliere i propri figli nel “lettone”. Si tratta di una tendenza che si protrae anche dopo i 5 anni di età dei bambini in un caso su 5 e in alcuni casi eccezionali anche fino a 13 anni.

Sempre secondo lo studio commissionato da PerDormire, tale pratica risulta ben accetta dai genitori italiani perché nel 54% dei casi questi ammettono di non riuscire a trascorrere abbastanza tempo con i propri figli durante il giorno, quindi la ritengono un gesto di affetto per dimostrare la propria vicinanza.

Poco marcata è la differenza di genere: sono i maschi i più desiderosi di dormire con mamma e papà, pari al 58% del campione, mentre le femmine (42%) hanno meno difficoltà a dormire nella propria cameretta.

Un trend arrivato dall’estero

Il co-sleeping è una pratica già molto diffusa all’estero e avvalorata da studi internazionali. In particolare, una ricerca condotta dalla Stony Brook University di New York ha dimostrato che il co-spleeping, da alcuni definito anche “bed sharing”, aiuta il bambino a sentirsi coccolato dalle carezze e dall’odore dei genitori e, soprattutto, non incide sullo sviluppo psicologico e sulle capacità relazionali del piccolo. Lo studio ha tenuto in osservazione quasi mille coppie che erano solite dormire assieme ai propri figli, dimostrando che «i pargoli non accusavano alcun disagio in nessun aspetto».

Le basi pedagogiche del co-sleeping

I risvegli notturni sono un fenomeno fisiologico tipico dei primi anni di vita del bambino. Stando a uno studio condotto dall’Associazione Culturale Pediatri sul sonno dei piccoli, fino ai 9 mesi di vita l’84% dei neonati si sveglia almeno una volta. La pedagogia, inoltre, ci insegna che più al bambino viene offerto il contatto con la madre, più questi svilupperà la propria autonomia in seguito. Basti osservare cosa avviene in natura: in numerose specie, inclusi i primati, la madre riposa con i propri cuccioli fintanto che questi non lasciano il nido.

I vantaggi per mamma e papà

Non di meno i genitori possono trarre beneficio da questa pratica, specialmente quando il piccolo è allattato al seno. Tornando al tema dei risvegli notturni, questi sono dovuti alla necessità fisiologica di una frequente alimentazione e la vicinanza del piccolo alla madre permette a quest’ultima di non doversi alzare dal letto per allattare e di riuscire a ritrovare il sonno più facilmente una volta nutrito il neonato. Persino i padri che collaborano all’allattamento mediante biberon possono tenerne uno in caldo sul comodino pronto all’uso e provvedere con maggiore facilità.

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Le accortezze necessarie

Come tutte le pratiche, il co-sleeping non è certo esente dalle dovute precauzioni. Prima fra tutte quella di creare un ambiente accogliente e sicuro per il nascituro. Per il riposo dei neonati è sconsigliato l’utilizzo del cuscino tradizionale, il piccolo, infatti, può farne benissimo a meno, tuttavia, ove sia preferito, è necessario optare per un modello antisoffoco.  Lo spazio più sicuro nel lettone è al centro tra i guanciali di mamma e papà e qualora il bimbo dorma con uno solo dei genitori, è bene montare una sponda che eviti la caduta dal letto.

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Dormire bene in famiglia

In conclusione, il bed sharing non preclude il benessere del riposo di tutta la famiglia, bensì lo incrementa favorendo la diminuzione dei risvegli notturni e conseguentemente una migliore qualità del sonno per tutta la famiglia. L’importanza del buon sonno di grandi e piccini, però, passa anche da un letto e da un materasso confortevole per tutti.

 

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