Nelle società antiche e prima della diffusione degli orologi, l’organizzazione delle civiltà agricole, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, prevedeva che le persone si alzassero sempre all’alba seguendone inconsciamente il progressivo anticipo in primavera o ritardo in autunno: nell’impero romano la cosiddetta ora prima era sempre quella che seguiva il sorgere del sole, indipendentemente dall’istante in cui questo evento astronomico si verificasse. Nell’età contemporanea l’espediente dell’ora legale non fa che riprodurre almeno in parte questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni.
Lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior utilizzo delle ore di luce. Per esempio, prendiamo una persona che dorme ogni giorno dalle 23 alle 7. In estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera.
L’ora legale fu adottata in Italia nel 1966 ma aveva un precedente durante la prima guerra mondiale; la misura era stata introdotta per consentire il risparmio energetico. La pratica di spostare le lancette in avanti di un’ora durante il periodo che va da marzo a ottobre è stata adottata per la prima volta in Gran Bretagna all’inizio del secolo scorso, e attualmente è in uso in circa 70 paesi del mondo.
Recentemente, la questione “ora legale” è oggetto di dibattito tra i banchi dell’Europarlamento, e si valuta l’effettiva necessità di turbare due volte l’anno l’orologio interno delle persone in quanto porterebbe danni alla salute e un minimo vantaggio sulla spesa energetica.
Ma diciamoci la verità. A chi non piacciono le giornate più lunghe e le sere d’estate piene di energia e di fascino? In realtà, siamo tutti felici quando, sempre l’ultimo weekend di marzo, entra in vigore l’ora l’legale. Lo siamo molto meno, quando, sempre l’ultimo weekend di ottobre, si torna all’ora solare, cioè si sposta indietro di un’ora la lancetta dei nostri orologi.
Ma per il nostro fisico sia l’una che l’altra sono portatrici di lievi disturbi come emicrania, insonnia o alterazioni d’appetito. Le persone, poi, che tendono ad essere più attive nelle ore della sera rispetto a quelle diurne hanno qualche difficoltà di adattamento perché fa buio un’ora più tardi. Tuttavia si tratta di scompensi passeggeri che scompaiono nel giro di qualche giorno. Ma quali sono gli effetti più diffusi sulla salute dovuti al cambio dell’ora?
- Sonno disturbato: per qualche giorno ci porteremo addosso un piccolo “debito di sonno”. Nel periodo di transizione si dorme meno, il sonno è più disturbato, frammentato e leggero, con conseguenze sul rendimento diurno al lavoro o a scuola. Il ritmo circadiano, l’orologio interno al nostro organismo, deve riadattarsi. Alcune persone impiegano anche alcune settimane per ritrovare un equilibrio sonno-veglia. Ad altre basta il primo giorno;
- Calo di concentrazione: meno ore di riposo si traducono in scarsa concentrazione nelle attività da compiere durante la giornata. Con il cambio di ora ci si distrae più facilmente e si tende a temporeggiare senza dedicare la giusta attenzione agli impegni e agli obiettivi. Un effetto che passa, ma per i primi giorni è molto frequente;
- Stanchezza sempre in agguato: saranno gli effetti del sonno più leggero, o del fatto che con il sole che tramonta più tardi si fanno più cose durante la giornata, ma con l’arrivo dell’ora legale (e della primavera) è facile sentirsi sempre stanchi. Una reazione diffusa che si può superare con una buona dose di vitamine E, perché no, un po’ di esercizio fisico per ricaricare le batterie.
Per arrivare preparati a questo momento dell’anno, vi suggeriamo alcuni piccoli stratagemmi:
- qualche giorno prima dell’entrata in vigore dell’ora legale, anticipare l’ora di coricarsi alla sera o impostare la sveglia un 20 minuti prima del solito per aiutare l’organismo ad abituarsi al nuovo ritmo buio/luce;
- seguire un’alimentazione che preveda pasti leggeri alla sera per favorire il riposo, evitando ovviamente l’eccessivo consumo di caffeina e teina, perché influiscono sul ciclo sonno-veglia;
- in caso di nervosismo e irritabilità si può ricorrere a integratori di magnesio che possono aiutare a ritrovare il giusto equilibrio;
- è importante sfruttare l’ora di luce in più sforzandosi di fare un po’ di attività fisica, meglio se al mattino poiché lo sport fatto troppo in prossimità dell’ora di andare a letto aumenta la difficoltà di prendere sonno.