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Parlare nel sonno (sonniloquio): cause e rimedi

  • 1 Agosto 2024
Parlare nel sonno: cause e rimedi

Il fenomeno del parlare nel sonno, noto come sonniloquio, è un comportamento che ha incuriosito e in alcuni casi preoccupato molte persone che ne soffrono. Che si tratti di parole incomprensibili, discorsi articolati o persino grida, il sonniloquio affonda le sue radici in meccanismi complessi del nostro cervello. Anche se spesso è innocuo, può diventare motivo di disagio per chi vive con chi ne soffre. Vediamo insieme le cause, le conseguenze e i rimedi per comprendere meglio questo fenomeno.

Sonniloquio: cos’è

Il sonniloquio è una forma di parasomnia, un termine che include tutti quei comportamenti anomali che si verificano durante il sonno. Si manifesta come un’emissione involontaria di parole o suoni, che possono variare da semplici mormorii a discorsi complessi. La durata degli episodi può essere molto breve, pochi secondi, o più lunga, arrivando a qualche minuto.

Perché si parla nel sonno

Il parlare nel sonno è un’attività involontaria che avviene mentre si dorme. Può verificarsi in diverse fasi del ciclo del sonno, sia durante il sonno REM (movimento rapido degli occhi) sia nelle fasi non-REM. Nel sonno REM, il sonniloquio è spesso associato a sogni vividi e articolati. Durante le fasi non-REM, invece, le parole pronunciate sono più casuali e meno coerenti. Questo fenomeno è legato all’attività cerebrale che non si spegne completamente durante il riposo, permettendo a frammenti di pensieri o sogni di emergere vocalmente.

Le cause neurologiche esatte non sono ancora del tutto chiare, ma sembra che il sonniloquio sia più comune nei bambini e diminuisca con l’età. In età adulta, può essere scatenato da fattori come stress, ansia o disturbi del sonno.

Sonniloquio: ne soffriamo tutti?

Il sonniloquio è un fenomeno diffuso, ma non colpisce tutti con la stessa frequenza o intensità. Alcuni studi hanno dimostrato che circa il 50% dei bambini sotto i 10 anni parla nel sonno almeno occasionalmente, ma la percentuale scende drasticamente al 5% negli adulti. Questo suggerisce che il sonniloquio è in gran parte un comportamento normale nell’infanzia, forse legato allo sviluppo cerebrale e alla necessità di elaborare nuove esperienze.

In ogni caso, non tutti gli adulti che parlano nel sonno soffrono di un disturbo. Spesso il fenomeno si manifesta sporadicamente e non è motivo di preoccupazione. Quando però il sonniloquio si accompagna ad altri sintomi, come sonnambulismo o risvegli confusi, potrebbe indicare la presenza di un disturbo del sonno sottostante.

Parlare nel sonno: le cause

Le cause del sonniloquio possono essere molteplici. Spesso è legato a fattori temporanei come stress emotivo, affaticamento o consumo eccessivo di alcol. Anche l’assunzione di determinati farmaci, come sedativi o antidepressivi, può favorire la comparsa di episodi di sonniloquio.

Alcune condizioni mediche o psicologiche possono aumentare la predisposizione al parlare nel sonno. Tra queste, i disturbi d’ansia e la depressione giocano un ruolo significativo. Inoltre, patologie come l’apnea notturna, il disturbo comportamentale del sonno REM o la narcolessia possono includere il sonniloquio tra i loro sintomi.

La genetica sembra avere un peso: se un genitore parla nel sonno, è più probabile che anche i figli manifestino questo comportamento. Non è ancora chiaro, però, se si tratti di una predisposizione ereditaria o meno.

Parlare nel sonno: i rimedi

Fortunatamente, il sonniloquio è spesso gestibile senza interventi medici invasivi, ma comunque per molte persone adottare uno stile di vita sano può ridurre significativamente la frequenza degli episodi. Questo significa mantenere una routine regolare del sonno, evitare cibi pesanti o alcolici prima di dormire e ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento o meditazione.

Quando il sonniloquio è causato da fattori esterni, come farmaci o stress temporaneo, il trattamento si concentra sulla rimozione di questi trigger. Nei casi in cui il fenomeno è associato a disturbi del sonno più complessi, potrebbe essere necessaria una valutazione specialistica. In questi casi potrebbero essere prescritte terapie specifiche, come la terapia cognitivo-comportamentale o l’uso di dispositivi per il monitoraggio del sonno.

Parlare nel sonno: le conseguenze

Il sonniloquio di per sé è raramente pericoloso, ma può avere conseguenze indirette. Ad esempio, può disturbare il sonno del partner o dei conviventi, causando disagio e tensioni e, in alcuni casi, gli episodi di sonniloquio possono essere accompagnati da movimenti improvvisi o comportamenti aggressivi.

Dal punto di vista psicologico, il sonniloquio può generare imbarazzo, soprattutto se le frasi pronunciate sono fuori contesto o inappropriate. Quando il fenomeno è particolarmente frequente o intenso, può compromettere la qualità complessiva del sonno, portando a stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione durante il giorno.

In ogni caso, con i giusti accorgimenti e, se necessario, il supporto di un professionista, è possibile migliorare significativamente la qualità del sonno e il benessere generale, gestendo questo fastidioso problema.

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