Il sonno, con i sogni che lo accompagnano, è certamente uno tra gli aspetti più misteriosi e meno conosciuti delle Neuroscienze; per Sigmund Freud sarebbero espressione di desideri inconsci; altri neuroscienziati (Tononi e Klein) vedono in essi una chiave importante per risolvere l’enigma della coscienza.
La scienza ha studiato molti aspetti del funzionamento della nostra mente durante il sonno. Sappiamo che il cervello di notte continua a lavorare. In alcuni laboratori si misura l’attività dei neuroni nel sonno, e come in un film di fantascienza, si leggono i sogni di un soggetto direttamente dal suo cervello, e, sia pure con certe limitazioni, si capisce quali immagini vede.
Ma nonostante tutto ciò, alla domanda perché si muovono gli occhi nel sonno non esiste ancora una risposta univoca. Questo perché gli studi scientifici sul sonno sono cominciati solo 60 anni fa. Pur essendo un argomento che ha sempre stimolato la curiosità umana, la materia presenta una complessità e delle difficoltà empiriche proprie dell’argomento che rendono difficile dare risposte definitive e unanimi.
Una delle pietre miliari nello studio del sonno e del sogno, però, è proprio la scoperta dei “movimenti oculari rapidi” (in inglese Rapid Eye Movements abbreviato in REM) e del fatto che questi movimenti caratterizzano solo alcune fasi del sonno. Proprio in base alla presenza/assenza di questi movimenti oculari, si sono delineate le due principali fasi del sonno, ossia la fase REM e le fasi non-REM.
La fase REM durante la quale si muovono gli occhi dormendo è caratterizzata da:
· una ricca attività del sistema nervoso centrale;
· un’attività onirica, ossia nella fase REM si sogna.
Quindi mentre il nostro cervello nella fase REM è molto attivo, il nostro corpo, i nostri muscoli e il nostro scheletro sono in uno stato di rilassamento completo: gran bel contrasto! Ed è per questo che questa fase è stata anche definita “sonno paradosso”.
Ma tornando ai nostri occhi che muoviamo durante il sonno, l’ipotesi più accreditata è che il movimento rappresenti processi visivi connessi alle immagini oniriche che “vediamo” nel momento del sogno. Questa teoria si fonda su alcune intuizioni, perché al momento non si dispone di evidenze empiriche definitive, anche se studi recenti con tecniche elettrofisiologiche e di imaging funzionale stanno evidenziando sempre più somiglianze tra i movimenti oculari della fase REM e i processi visivi che si implementano durante la veglia.
Di fatto ogni uomo passa un terzo della propria vita dormendo e il sogno costituisce un elemento fondamentale del suo ciclo del sonno. Pensate che, in una vita media, almeno 6 anni li passiamo sognando!
È quindi verosimile affermare che:
· i movimenti oculari, che caratterizzano la fase REM, avvengono durante il sogno attivo;
· i movimenti oculari sono molto simili ai movimenti degli occhi che tutti noi eseguiamo da svegli e che sono fondamentali per la visione;
· le recenti evidenze sembrano suggerire che questi movimenti non siano semplicemente il segno casuale di attivazione, ma siano bensì connessi a processi cognitivi e in particolare visivi.