
Per capire a che ora bisognerebbe andare a dormire si deve partire da un dato certo che è quello relativo al numero di ore necessarie per ricaricarsi e Dormire non è solo una questione legata alla necessità di recuperare energie, ma di permettere al nostro organismo di rigenerarsi, al cervello di consolidare le informazioni apprese durante il giorno e al corpo di mantenere un corretto equilibrio ormonale. Sapere quando andare a dormire è quindi importante, ma spesso questo aspetto viene trascurato: in questo articolo scopriremo quante ore di sonno siano raccomandate per le diverse fasce d’età, quali rischi si corrono a mantenere abitudini irregolari e come calcolare l’orario ideale per andare a dormire.
Quante ore dovremmo dormire a notte?
La quantità di sonno necessaria varia significativamente con l’età. Nei neonati, il sonno è essenziale per lo sviluppo cerebrale e fisico: nei primi mesi di vita, si consiglia di dormire tra le 14 e le 17 ore al giorno. I bambini in età prescolare, dai 3 ai 5 anni, hanno bisogno di circa 10-13 ore per notte, mentre durante l’età scolare (6-12 anni) le raccomandazioni scendono a 9-12 ore.
Con l’adolescenza, il fabbisogno di sonno si riduce leggermente, assestandosi tra le 8 e le 10 ore. Proprio in questa fascia d’età però spesso emergono problemi legati a un sonno insufficiente, dovuti a cambiamenti biologici e sociali, come l’uso della tecnologia serale. Gli adulti, in media, dovrebbero dormire tra le 7 e le 9 ore a notte, mentre per gli over 65 la raccomandazione è di circa 7-8 ore, sebbene con una tendenza naturale a frammentare il sonno e a riposare anche durante il giorno.
Andare a letto troppo tardi o seguire un ciclo del sonno irregolare: rischi per la salute
Un ritmo di sonno irregolare o l’abitudine di andare a dormire troppo tardi possono avere ripercussioni significative sulla salute. La privazione cronica di sonno o un sonno di scarsa qualità possono influenzare negativamente il sistema immunitario, rendendo l’organismo più vulnerabile a infezioni e malattie.
Uno degli effetti più comuni è l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari, come ipertensione e infarti. Studi hanno evidenziato che il sonno insufficiente può influire negativamente anche sul metabolismo, favorendo l’insorgenza di diabete di tipo 2 e obesità. Inoltre, dormire poco o in modo irregolare altera l’equilibrio ormonale, influenzando negativamente la produzione di leptina e grelina, gli ormoni che regolano la fame e la sazietà.
Dal punto di vista cognitivo, un sonno irregolare può compromettere la memoria, la concentrazione e le capacità decisionali. A lungo termine, è stato associato a un aumento del rischio di sviluppare disturbi neurodegenerativi come l’Alzheimer. Infine, le implicazioni emotive non vanno sottovalutate: la privazione di sonno è spesso collegata a stress, ansia e depressione.
Come calcolare quando andare a dormire
Determinare l’orario ideale per andare a dormire può essere un passo cruciale per migliorare la qualità del sonno e, di conseguenza, il benessere generale. Il primo fattore da considerare è l’ora del risveglio. Se, ad esempio, devi svegliarti alle 7 del mattino e desideri dormire 8 ore di sonno, l’orario ideale per coricarsi sarebbe intorno alle 23.
Un altro aspetto importante è il ciclo del sonno, che dura circa 90 minuti e si ripete più volte durante la notte. Un ciclo completo include diverse fasi, dal sonno leggero al sonno profondo, fino alla fase REM, cruciale per la memoria e l’apprendimento. Svegliarsi nel mezzo di un ciclo può farci sentire stanchi, mentre risvegliarsi alla fine di un ciclo favorisce una maggiore sensazione di riposo.
Per calcolare un orario ottimale, potresti contare a ritroso dal momento del risveglio: ad esempio, se devi svegliarti alle 7 e vuoi completare 5 cicli di sonno (circa 7 ore e mezza), dovresti andare a letto intorno alle 23:30, ma è consigliabile concedersi 15-20 minuti per addormentarsi, quindi anticipare ulteriormente di poco l’orario in cui andare a dormire.
Adottare una routine costante è altrettanto fondamentale. Andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana, aiuta a stabilizzare l’orologio biologico interno, migliorando la qualità complessiva del riposo. Evitare cibi pesanti, alcol e dispositivi elettronici prima di dormire, così come creare un ambiente di riposo confortevole e buio, può contribuire ulteriormente a un sonno davvero rigenerante.
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