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Disturbi del sonno e alimentazione: in che modo il cibo influenza il modo di dormire

  • 30 Aprile 2024
Disturbi del sonno e alimentazione: sono davvero due temi collegati?

Sono tanti i fattori che contribuiscono ai disturbi del sonno e tra questi l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Quello che mangiamo, infatti, non solo influisce sul nostro stato di salute generale, ma può avere un impatto diretto sulla qualità e sulla durata del nostro sonno. In questo articolo vedremo come una dieta sbagliata possa alterare il nostro riposo notturno, quali carenze alimentari sono legate all’insonnia e perché certi cibi, come i carboidrati, possano favorire il sonno.

In che modo l’alimentazione influenza il sonno

L’alimentazione influisce sul sonno principalmente attraverso i meccanismi biochimici che regolano il ciclo sonno-veglia. In particolare, alcuni alimenti contengono nutrienti che favoriscono la produzione di neurotrasmettitori e ormoni che regolano il sonno, come la melatonina e la serotonina. La melatonina, in particolare, è l’ormone che segnala al nostro corpo che è il momento di rilassarsi e prepararsi per dormire e, anche se la melatonina è naturalmente prodotta dal corpo, è possibile influenzarne i livelli con ciò che mangiamo. Alimenti ricchi di triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, possono infatti contribuire ad aumentare la produzione di melatonina, migliorando così la qualità del sonno.

D’altra parte, alcune scelte alimentari possono alterare negativamente il sonno. Un eccesso di caffeina o di alcol, per esempio, è noto per disturbare i ritmi circadiani. La caffeina stimola il sistema nervoso e può impedire al corpo di rilassarsi, mentre l’alcol, sebbene inizialmente possa sembrare che aiuti ad addormentarsi, in realtà provoca frequenti risvegli notturni e riduce il sonno REM, essenziale per il recupero fisico e mentale.

Quali carenze nutrizionali causano insonnia

Alcune carenze nutrizionali sono strettamente legate a problemi di sonno, come l’insonnia. Vediamo quali sono e perché.

Carenza di magnesio

La carenza di magnesio è una delle cause più comuni di difficoltà nel dormire ed è un minerale è essenziale per il funzionamento del sistema nervoso e per la regolazione dei muscoli. Un livello insufficiente di magnesio può portare a tensioni muscolari e ansia, due fattori che rendono difficile rilassarsi e dormire bene. Diversi studi hanno infatti dimostrato che l’integrazione di magnesio può migliorare la qualità del sonno, soprattutto nelle persone che soffrono di insonnia.

Carenza di vitamina D

Anche la carenza di vitamina D può avere un impatto significativo sul sonno. Questo nutriente, prodotto dalla pelle grazie all’esposizione al sole, gioca un ruolo fondamentale nella regolazione dei ritmi circadiani. La sua carenza è stata associata a un rischio maggiore di disturbi del sonno, in particolare a un sonno di bassa qualità e a un’incapacità di rimanere addormentati durante la notte. Le persone che non assumono abbastanza vitamina D attraverso l’esposizione al sole o tramite la dieta, quindi, potrebbero avere difficoltà a mantenere un ciclo sonno-veglia regolare.

Carenza di ferro

Infine, la carenza di ferro può anche interferire con il sonno. Il ferro è essenziale per la produzione di emoglobina, che trasporta l’ossigeno nel corpo. Un basso livello di ferro può causare stanchezza e difficoltà nel mantenere il sonno, poiché l’organismo fatica a recuperare energia durante la notte. Per combattere questa carenza, è importante consumare alimenti ricchi di ferro, come carne rossa, legumi e verdure a foglia verde.

Perché i carboidrati conciliano il sonno?

Una delle ragioni per cui i carboidrati possono favorire il sonno è legata alla produzione di serotonina, neurotrasmettitore che ha effetti calmanti sul corpo, che aumenta quando mangiamo alimenti ricchi di carboidrati. Questi cibi, come pane, pasta, riso o patate, favoriscono l’assorbimento del triptofano nel cervello, un aminoacido essenziale per la sintesi della serotonina. Una volta che la serotonina viene prodotta, può essere trasformata in melatonina, l’ormone che regola il ciclo del sonno.

Mangiare una porzione moderata di carboidrati prima di coricarsi può quindi aiutare a rilassarsi e a prepararsi per il sonno. È però importante evitare carboidrati raffinati e zuccheri semplici, che possono causare picchi glicemici, disturbando così il sonno. È preferibile scegliere carboidrati complessi, che vengono digeriti lentamente e forniscono un rilascio costante di energia durante la notte, senza interferire con i ritmi circadiani.

Cosa mangiare per dormire bene

Per favorire un buon sonno, è fondamentale adottare abitudini alimentari equilibrate. Alimenti ricchi di triptofano, come tacchino, latte, banane e semi di zucca, sono ottimi alleati per favorire la produzione di serotonina e melatonina. Anche cibi ricchi di magnesio, come mandorle, noci e spinaci, sono ideali per rilassare il corpo e migliorare la qualità del sonno. Il pesce grasso, come il salmone e le sardine, fornisce acidi grassi omega-3 che hanno dimostrato di favorire un sonno più profondo.

Inoltre, è consigliabile evitare pasti pesanti, grassi e troppo abbondanti prima di andare a letto, poiché la digestione richiede energia e può interferire con il sonno. Preferire un pasto leggero, che includa proteine magre e carboidrati complessi, aiuta a evitare disturbi durante la notte. Infine, mantenere una routine alimentare regolare può contribuire a stabilizzare i ritmi biologici e a migliorare la qualità del sonno nel lungo termine.

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